N° 74

 

UN COLPO DAL PASSATO

 

Di Carlo Monni

 

 

1.

 

 

            Tony Stark e Pepper Potts rimangono impietriti nell’udire il nome del ragazzo in smoking in piedi davanti a loro con un sorrisetto insolente in volto.

-Ezekiel Stane.- mormora Tony -Tu saresti… sei…-

-Il figlio di Obadiah Stane, certo.- conferma il giovane -Sorpreso?-

-Non sapevo che Stane avesse un figlio.-

-Non era un padre molto presente. Per dirla tutta, aveva abbandonato me e mia madre, ma era pur sempre mio padre e ora è morto.-

-Nessuno lo ha ucciso. Non io, non Iron Man. Ha fatto tutto da sé sparandosi in testa perché non sopportava di essere stato sconfitto.-[1]

-Ma è comunque morto, no? E qualcuno dovrà pagare per questo non credi, Tony? Si dice che i peccati dei padri ricadano sui figli.-

-Che… che vuoi dire?-  

            Ezekiel Stane non risponde e gli volta le spalle andandosene.

-Aspetta!-

-Lascia perdere, Tony, non ti ascolterà è evidente.- gli dice Pepper.

-Mi dispiace Tony.- interviene Stephanie Della Spiroza -Non sapevo che…-

-Non importa, Stephanie, non è colpa tua.- risponde Tony.

            Lui e Pepper si allontanano e Tony si rivolge alla sua compagna:

-Quello che ha detto… che sia lui che… che minaccia i miei figli?-

-Tutto può essere.- conviene Pepper -Quel che è certo è che non ti mancano i nemici.-

            Una triste verità, pensa amaramente Tony.

 

            Sebastian Shaw guarda gli altri suoi soci nel Cerchio Interno del Club Infernale di cui è il Re Nero e pronuncia una sola parola:

-Vendetta.-

            Donald Pierce appoggia il bicchiere di scotch da cui stava bevendo e con un sogghigno dice:

-Ti spiace ripetere, Shaw? Credo di non aver afferrato bene il concetto.-

-Non ho mai apprezzato i tuoi tentativi di fare dell’umorismo, Pierce.- ribatte Shaw -Guardati: possono anche aver riparato quel tuo corpo cyborg, averlo persino migliorato e tu puoi fingere che non t’importi quel che è accaduto l’altro giorno, ma io so che ti brucia e che anche tu vuoi una rivalsa sui servi in armatura di Tony Stark, non negarlo.-

-Non ci penso nemmeno ma la cercherò alle mie condizioni e al momento giusto.-

-E tu, Selene, cosa mi dici?-

            La strega mutante sorride poi ammicca al robusto uomo di colore che sta in piedi al suo fianco e che ha appena proposto per il ruolo vacante di Torre Nera:

-Tu che ne pensi?- gli chiede.

-Quello che decidi tu va bene anche a me.- risponde quest’ultimo.

-E io voto sì: ho sempre adorato le vendette, specie quando sono creative.- risponde, infine, Selene.

            Shaw annuisce soddisfatto. Tony Stark e Sunset Bain dovranno presto pentirsi di averlo sfidato.

 

            Qualche tempo dopo Selene esce dal Club Infernale seguita dalla sua nuova guardia del corpo ed entra con lui in una limousine in attesa. Dopo aver dato istruzioni all’autista, si rivolge all’altro:

-Non hai detto molto stasera, Parnell, hai forse dei problemi a metterti contro i tuoi vecchi amici:?-

-No, mia signora.- risponde, impassibile Parnell Jacobs -Assolutamente nessun problema, io vivo solo per servirti.-

 

 

2.

 

 

             Sunset Bain in un aderente abito da sera rosso scollato sulla schiena si avvicina al giovanotto in smoking che sta sorseggiando una coppa di champagne.

-Sbaglio o ha detto di chiamarsi Ezekiel Stane?- gli chiede.

            Il ragazzo le sorride e afferra da un vassoio un flute pieno di champagne che le porge galantemente.

-È il mio nome, infatti, e sono lusingato che si interessi a me, Miss Bain.- le risponde.

-Sa chi sono?-

-Mi vanto di sapere tutto sui maggiori imprenditori del mondo. È sempre bene sapere chi può essere un alleato oppure un nemico.-

-Ed io come sono classificata?-

-Considerata la sua storia di rivalità con Tony Stark, direi senz’altro una potenziale alleata.-

-Lo odia per quel che è successo a suo padre?-

            Ezekiel scoppia a ridere.

-Fosse solo per quello, dovrei ringraziarlo. Vivevo in povertà fino a che l’eredità di mio padre ha cambiato tutto, ma questo non significa niente: ha causato la morte di mio padre e io sarò la causa della sua rovina, è una questione di immagine.-

            Sunset sorride divertita.

-Il tuo atteggiamento mi piace, Ezekiel. Posso chiamarti Ezekiel, vero?-

-Puoi chiamarmi Zeke, Sunset, come fanno i miei amici più intimi.-

-OH, se è per quello, ho il sospetto che diventeremo presto molto intimi io e te, caro.-

 

            Mike O’Brien batte il pugno sul tavolo.

-Che vuol dire che è scomparso?- esclama.

-Stamani il Conte Nefaria e Madame Pavane avrebbero dovuto presentarsi all’udienza per la loro estradizione ma non si sono visti e la loro suite all’Hotel de Paris era vuota.- risponde il funzionario della polizia monegasca.

-Magnifico!- esclama ancora Mike in tono sarcastico -È sempre così facile scappare dal vostro paese da operetta?-

-Non le permetto…-

-Lasci stare.- Mike si rivolge alla donna bionda al suo fianco -Avreste dovuto tenerli in custodia voi dello S.H.I.E.L.D.-

-Non potevamo.- risponde Judith Klemmer -Questioni burocratiche.-

-E adesso Nefaria è chissà dove.-.

-Lo ritroveremo.- afferma convinta Klemmer -E ho anche un’idea di come fare.-

            I lineamenti di Mike si addolciscono un po’.

-Spero che la tua idea funzioni, perché non voglio che Nefaria la passi liscia.-

 

            Rae Lacoste si rivolge al marito il cui sguardo è decisamente cupo:

-Scommetto di sapere a cosa stai pensando.-

-Non è così poi difficile. Quello che è successo a Parnell non riesco a digerirlo.- risponde Jim Rhodes

-Mi hai detto che eravate molto amici.-

-Come con Tony adesso, poi lui ha fatto scelte che non condividevo come il contrabbando d’armi e questo ci ha diviso.-

-E Glenda?-

-Che c’entra lei?-

-Tu l’amavi e lui te l’ha soffiata.-

-Questo non c’entra affatto. Ero felice per loro almeno finché lui non si è imbrancato nei suoi traffici poco puliti ed io mi sono tenuto alla larga da allora. Credevo che Parnell avesse ormai messo la testa a posto e quel che gli è accaduto non ci voleva.-

-Che cosa conti di fare?-

-Che vuoi dire?-

-Ti conosco, non sei il tipo da restare con le mani in mano.-

-Sono così trasparente?-

            Rae ammicca e replica:

-Anche troppo per chi ti conosce bene come me. Qualunque cosa tu voglia fare, sono con te.-

            E Rhodey ringrazia ancora una volta il Cielo per averla sposata.

 

 

3.

 

 

            Ezekiel Stane si alza dal letto badando bene a non svegliare Sunset Bain che dorme al suo fianco. Si guarda intorno con un lieve sorriso. Si tratta bene la signora, pensa, solo il meglio per Sunset Bain e non c’è dubbio che lui faccia parte del meglio.

            Dopo avere controllato che Sunset sia veramente ancora addormentata, il giovane Stane prende il suo cellulare e compone un numero con la chiamata rapida.

-Sono io.- dice -È il momento di passare alla fase due.-

            Sente Sunset mugolare e chiude immediatamente la telefonata.

-Ben svegliata.- le dice sorridendo -Stavo per andare a farmi una doccia.-

-E se la facessimo insieme?- propone lei.

-Ottima proposta. Hai impegni stamani?-

-Perché vuoi saperlo?-

-Per sapere se abbiamo ancora un po’ di tempo per noi.-

-Ho una riunione a mezzogiorno, una molto importante.-

-Ma davvero?- chiede innocentemente lui passandole una mano sulla schiena -E perché?-

-Potresti accompagnarmi, Zeke caro, e vedere da te, ma ci penseremo dopo, ora approfittiamo del tempo che ancora abbiamo per riprendere un certo discorso, che ne dici?-

-Che anche questa è un’ottima proposta.-

            E mentre si lascia trascinare di nuovo sul letto Zeke Stane pensa che raggiungere i suoi obiettivi potrebbe essere più facile del previsto.

 

            Il Jet privato decolla da Parigi con a bordo il Conte Nefaria e Pavane.

-E adesso che facciamo?- chiede la donna mentre un’hostess le versa del vino in un bicchiere.

-Adesso,mia cara… progetteremo la rovina di Iron Man e so esattamente come fare. Stai tranquilla.-

-Mi fido di te, Luchino.-

-Non te ne pentirai, credimi.-

 

            Morgan Stark guarda gli altri membri del Consiglio dei Direttori della Stark-Fujikawa e dice.

-Kenshiro Fujikawa si è dimesso per motivi di salute da questo consiglio e dalla carica di C.E.O.[2] che ora è vacante. La mia proposta è di convocare un’assemblea straordinaria degli azionisti per eleggere il successore di Fujikawa-san come C.E.O. ed un nuovo consigliere per il seggio da lui lasciato vacante, carica per cui propongo sua nipote Rumiko. Chi è a favore?-

            I Direttori a favore alzano le mani. Tra loro Sunset Bain, Tiberius Stone, Justine Hammer e, dopo qualche esitazione, anche Tony Stark. Kenzo Fujikawa e Meredith McCall votano contro.

-Bene.- conclude Morgan –La proposta è approvata a maggioranza. Gli azionisti riceveranno l’appropriata convocazione.-

            La riunione si scioglie e Zeke Stane chiede a Sunset Bain:

-E adesso cosa accadrà?-

-Ci sarà uno scontro all’assemblea degli azionisti.-risponde lei -Noi la chiamiamo battaglia delle deleghe, tra Morgan Stark e Kenzo Fujikawa. Vincerà chi convincerà il maggior numero di azionisti a votare per lui e per la sua lista di consiglieri. Morgan può contare sul mio voto e probabilmente su quello di Rumiko Fujikawa dopo la proposta di accoglierla nel Consiglio.-

-Ma lei è la figlia di Kenzo Fujikawa. Vuoi dirmi che voterebbe contro suo padre?-

-Suo padre è della vecchia scuola giapponese, non le darebbe mai il potere che lei vuole, ma Morgan sì e in certi casi le lealtà familiari contano meno.-

-Davvero? Questo sì che è interessante. Ne so poco di famiglie. Mio padre mi ha abbandonato che avevo due anni.-

-Che peccato per te.-

-Ho imparato molto da questa esperienza.-

            E intende metterlo a frutto.

 

 

4.

 

 

            Ci sono molti modi di rilassarsi quando si hanno molti pensieri per la testa e tra i tutti quelli possibili Tony Stark ha scelto di farsi un volo sopra la città nell’armatura di Iron Man. La comparsa di Ezekiel Stane, i pericoli per i suoi figli, il tentativo di suo cugino Morgan di diventare il capo assoluto della Stark-Fujikawa sono tutte cose che lo turbano e su cui dovrà riflettere.

            Peccato per lui che mentre lui sta volando qualcuno non aspettasse altro che la sua comparsa.

-Bersaglio acquisito.- dice una voce maschile ad un microfono.

<<Colpisci!>> dice una voce da qualche altra parte.

            Un missile parte diretto verso la figura in armatura ed un attimo dopo nel teleobiettivo dell’assalitore appare un lampo di luce.

 

            L’aereo atterra all’Aeroporto J.F.K. e ne scendono un cupo Michael O’Brien e la bionda agente dello S.H.I.E.L.D. Judith Klemmer.

-Deluso per come sono andate le cose?- chiede lei.

-Decisamente.- risponde lui –Speravo di rintracciare Indries Moomji ma non solo ci è sfuggita lei ma pure Nefaria e la sua amichetta.

-Li ritroveremo, vedrai. Dopotutto abbiamo degli indizi su dove possono essere e non ci sfuggiranno.-

-Intendi continuare ad occupartene anche tu?-

-Se il Direttore Fury me lo lascerà fare. Credo di avere abbastanza elementi in mano per convincerlo che c’è di mezzo un pericolo per la sicurezza internazionale. Ho un conto ancora aperto con quella strega di Pavane.-

-L’inferno non ha furia paragonabile a quella di una donna disprezzata.-

-Cosa?-

-Nulla, nulla.-

            Recuperano i bagagli ed escono dal terminal per poi chiamare un taxi.

-Andrai a fare rapporto allo S.H.I.E.L.D.            adesso?- chiede Mike.

-Tecnicamente sono in vacanza e non sono tenuta a fare alcun rapporto.- risponde Judith -E comunque ora ho solo voglia di riposare. Magari domani. Hai paura che riveli ai miei superiori che sei Iron Man?-

-Dubito che Fury non lo sappia già e non  mi preoccupo. Mi chiedevo solo se hai un posto dove andare.-

            Salgono sul taxi che parte in direzione Manhattan.

-Lo S.H.I.E.L.D. ha una foresteria per gli agenti in visita, se è quel volevi sapere.- risponde Judith.

-In realtà mi chiedevo se avresti accettato un’offerta di ospitalità nel mio appartamento.-

            Judith si china su di lui e sussurra in modo che il tassista non possa udirli:

-Fai la guardia del corpo di Tony Stark da troppo tempo, cominci ad assomigliargli. Comunque la risposta è sì.-

            Sul volto di Mike si disegna un largo sorriso.

 

            Iron Man ha appena il tempo di accorgersi dell’arrivo del missile che questo esplode. Per fortuna è sopra l’Hudson River e non ci saranno danni ad altre persone o cose. Fortuna o calcolo da parte di chi l’ha assalito? Non è certo il suo pensiero più importante adesso.

            Gli spettatori vedono la sua scia mentre piomba nel fiume e si chiedono cosa stia succedendo.

            Iron Man è avvolto dalle acque ma non si preoccupa: I sistemi dell’armatura sono già al lavoro, c’è aria in abbondanza e i danni sono irrilevanti. Chi l’ha attaccato dovrà pentirsene.

            Mentre esce dall’acqua ha già tracciato la traiettoria del missile che lo ha colpito e si dirige a colpo sicuro verso un tetto dove c’è una figura in tuta blu che punta contro di lui il braccio sinistro. Quello che ne esce è una sorta di raggio laser che Iron Man evita con facilità piombando poi addosso al suo avversario. Ora che lo vede da vicino capisce che è un cyborg.

<<Chi sei?>> chiede.

-Il mio nome in codice è Coldblood-7.- risponde l’altro.

<<Coldblood? Ho sentito parlare di te ma…>>

            Prima che Iron Man finisca la frase, il suo avversario lo colpisce con un raggio che lo respinge oltre il tetto, poi corre verso l’uscita.

            Non ti lascerò scappare, pensa Tony.

 

 

5.

 

 

            Gayle Watson non vuole ammetterlo ma è preoccupata per il suo figlio maggiore Tommy e la fonte di preoccupazione è la ragazzina dai capelli biondi che trova seduta con lui nel divano del soggiorno quando rientra dal lavoro alla REvolution.

-Oh ciao, mamma.- le dice lui un po’ imbarazzato.

-Buonasera Mrs. Byrnes.- la saluta la ragazzina in questione.-

-Ti ricordi di Kathy, mamma? Abita di sopra. È…-

-So benissimo chi è.- taglia corto Gayle -E immagino che sua madre la stia aspettando per cena.-

-Beh, è ancora presto, Mrs. Byrnes.- replica Kathy.

-Ma non  per noi. E mi chiamo Watson, non Byrnes.-

-Ma Tommy si chiama Byrnes.-

-E tu ti fai chiamare Finch e non Stark come tuo padre,giusto? La vita è complicata, dovresti saperlo ormai.-

            Kathy non replica, saluta Tommy ed esce per tornare nel suo appartamento. È appena andata via che Gayle si rivolge al figlio:

-Non dovresti vederla così spesso. È troppo giovane, tu sei troppo giovane e poi… appartenete a mondi diversi.-

-Che vuol dire?- ripete il ragazzino -Di che mondi parli?-

-Lo sai benissimo. Lei è una Stark. Suo padre e sua madre vengono da famiglie ricche, perfino il suo patrigno è ricco  e noi… io devo lavorare per vivere.-

-Ah, scommetto che zia Mary Jane non mi avrebbe fatto questi discorsi.-

-Lasci perdere tua zia e vai a lavarti. Tra poco tuo fratello tornerà dalla palestra e vi voglio pronti tutti e due per l’ora di cena.-

            Prima di uscire dalla stanza Tommy dice:

-Un giorno sarò ricco anch’io, lo vedrai, e avrò tutto ciò che voglio.-

            Crescere due figli adolescenti è un’impresa sovrumana, pensa Gayle. Lei non ricorda di essere stata così ribelle all’età di Tommy ma sua sorella Mary Jane sì. Tommy ha lo stesso carattere della zia e questo non può che portargli guai, Gayle ne è certa.

 

            Un  parcheggio? Sarebbe il primo nemico che affronto che cerca di rubare un’auto per scappare, pensa Tony. Aspetta un attimo, stando ai suoi sensori quella su cui Coldblood sta salendo non è una comune automobile.

            Un attimo dopo l’auto in questione sfonda una parete e si dirige su Iron Man sparandogli contro.

            Grazie ai repulsori Tony devia i missili verso l’alto e li fa esplodere senza danni.

<<Sono abituato alle auto volanti.>> dice al suo nemico <<Dovrai fare di meglio.>>

            Il suo nemico non risponde e spara ancora mentre il camuffamento olografico della sua vettura è ormai caduto rivelando una blindatura pesante.

            Iron Man è bersagliato da ogni tipo di arma e nonostante la sua armatura sia in grado di resistere ai colpi viene comunque sbilanciato.

<<Missione terminata. Tornare alla base.>> ordina la voce nell’auricolare di Coldblood-7.

-No, io posso…- borbotta il cyborg.

<<Negativo.>> si intromette un’altra voce, impersonale ed elettronica <<La disobbedienza non è contemplata dal programma. Eseguire l’ordine.>>

<<Manovra evasiva e ritorno alla base.>> ordina la prima voce.

<<Manovra evasiva eseguita.>> conferma la voce computerizzata e un attimo dopo dall’auto partono due missili che colpiscono un edificio vicino.

            Iron Man sa di non avere altra scelta che correre in soccorso e lasciare che Coldblood scappi. In ogni caso ha la sensazione che sentirà ancora parlare di lui.

 

            Ezekiel Stane entra nell’appartamento e, seduta su una poltrona con le gambe accavallate, trova una donna dai lunghi capelli neri con una ciocca bianca che indossa un tailleur rosso.

-Sei arrivato, finalmente.- lo accoglie senza preamboli.

            Zeke sfodera un sorrisetto insolente e risponde;

-Sono stato impegnato,mia cara Justine, a lavorare per il bene comune, diciamo così.-

            Justine Hammer fa una smorfia e replica:

-Lavorare per il bene comune? Molto divertente. Ho visto che non hai avuto problemi ad agganciare Sunset Bain. Ti sei divertito almeno?-

-Che c’è? Sei gelosa?-

-Non dire sciocchezze, se volessi andare a letto con un ragazzo della tua età dovrei solo schioccare le dita. Solo alla Alchemax non farei fatica a trovare tra gli stagisti uno più che ansioso di compiacermi.-

-Molto interessante ma non è della tua vita sessuale, o della mia se è per questo, che volevi parlarmi immagino.-

-Hai ragione: volevo sapere come procede il nostro piano.-

-Procede benissimo. Sunset Bain non ha il minimo sospetto su di me e quel che voglio realmente fare. D’altra parte le ho detto la verità: che voglio distruggere Tony Stark ma non le ho detto che voglio anche la Stark-Fujikawa. Ho aspettato anni per questo, ho pazientato finché non è arrivato il momento giusto ma ora, avrò tutto quel, che mi spetta.-

-Non dimenticare chi l’ha reso possibile.- puntualizza Justine.

-Non dimentico che è stato tuo padre a provvedere a me e mia madre e ad amministrare la mia eredità fino a che non ho avuto l’età per riscuoterla.- ribatte Zeke -Se Iron Man non lo avesse costretto a cedere a Stark la Stane International,[3] ora ci sarei io alla testa di quella società ma la riavrò, l’ho giurato.-

-Non ho dubbi su questo, mio caro.- lo blandisce Justine -Sei un ragazzo brillante, in gamba, molto ambizioso e senza alcuno scrupolo. Il partner perfetto per una come me.-

-E Stone? Che parte ha nei tuoi piani? Se non sbaglio anche lui vuol distruggere Stark per motivi non molto diversi dai miei.-

-Io e Tiberius abbiamo molto in comune ma anche interessi diversi.-

            O per essere più esatti, pensi che io sia più manipolabile di lui. Peccato, mia bella signora che tu non abbia capito che sto usando anche te e che alla fine sarò io l’unico vincitore.

            E mentre pensa questo, Zeke Stane si concede un sorriso maligno.

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Cosa dire di questo episodio? Pochissimo, quindi non aspettiamo oltre:

1)    Ezekiel Stane è un personaggio creato da Matt Fraction & Barry Kitson nel n. 8 della breve serie The Order datato aprile 2008. È figlio del defunto Obadiah Stane, che anni fa mandò in rovina Tony Stark spingendolo all’alcolismo ed impadronendosi della sua compagnia che ribattezzò Stane International e che oggi è parte della Stark-Fujikawa. Il mio Zeke Stane sarà un po’ diverso dal suo omologo Marvel USA ma non troppo­.

2)    La Contessa Stephanie De la Spiroza è una vecchia fiamma di Tony Stark ed è apparsa per la prima volta su Tales of Suspense #69 datato settembre 1965 grazie a Stan Lee & Don Heck.

3)    Coldblood-7 è un cyborg creato da Doug Moench & Paul Gulacy su Marvel Comics Presents Vol. 1° #26 datato agosto 1989. Il Tenente Colonnello dell’Esercito Eric Savin scopre una frode dietro un progetto segreto chiamato Ultra-Tech. Coinvolto in un incidente che quasi lo uccide, viene usato come cavia e trasformato in un cyborg ma con l’aiuto del Tenente Gina Dyson si ribella ai suoi creatori e ne sventa i piani. Il suo ruolo nella nostra vicenda sarà svelato col tempo.

Nel prossimo episodio: nessuna anticipazione. Festeggeremo 75 episodi con amici, nemici e guest star inaspettate. Vi aspetto.

 

 

Carlo



[1] Come visto su Iron Man Vol. 1° #200 (In Italia su Marvel Gold #32).

[2] Chief Executive Officer.

[3] Un punto di vista personale di Ezekiel su fatti avvenuti su Iron Man Vol. 1° #283 (In Italia su Iron Man, Marvel Italia, #1).